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Dalla Protesta alla Proposta

  • 12 December 2014

Dalla Protesta alla Proposta

Siamo arrivati al 13 dicembre e non è ancora successo nulla. Il Regolamento UE 1169/2011 che introduce l’obbligo di informare i consumatori della presenza eventuale di allergeni nei prodotti venduti in bar, ristoranti, pizzerie, gastronomie, panetterie, pasticcerie, gelaterie, mense anche a bordo di treni, aerei e navi entra in vigore domani in tutti i Paesi della UE.

Nel nostro Paese trecentomila operatori della catena alimentare che producono e vendono prodotti alimentari non pre-imballati insieme con i loro 750.000 addetti non hanno ricevuto alcuna “istruzione per l’uso” ufficiale per il semplice fatto che nessun Ministero , nessuna Istituzione pubblica ha prodotto fino ad oggi un documento sul tema, lasciando allo sbando non solo le imprese ma anche le Associazioni che le rappresentano e che si sono arrabattate alla meglio, ma senza alcuna certezza, per cercare di orientare i propri aderenti all’adempimento nei confronti della loro clientela, l'unico vero, importante patrimonio aziendale di cui dispongono.

Ci saremmo aspettati le scuse da parte del Governo o di una qualche Istituzione, scuse rivolte alle imprese e alle loro Associazioni ma anche ai cittadini italiani, ai turisti stranieri nel nostro Paese, a coloro che soffrono di allergie o di intolleranze alimentari;  scuse perché  il 13 dicembre nei locali  non ci saranno indicazioni di sorta sulla presenza degli allergeni negli alimenti, perché nessuno farà nulla, a differenza di quanto invece succederà in altri Paesi.

Un vero e proprio schiaffo alla dignità dell'impresa e delle persone che lavorano e vivono nel nostro Paese, che con il proprio impegno e con le  tasse  versate lo tengono in piedi e ne mantengono i costosi e inutili apparati.

Perché queste trecentomila imprese sbeffeggiate da un disimpegno doloso di politica e burocrazia, non lo hanno ancora abbandonato, nonostante la mancanza di lavoro, la corruzione , la malavita, come ha fatto ad esempio Fiat e come si accinge a fare Ferrari per non pagare le tasse.

Queste imprese restano in trincea, a combattere una guerra di posizione (contro il declino, la povertà, gli scandali) senza  armi adeguate, proprio come avveniva  in questo lembo di patria del Nord Est esattamente 100 anni fa.

Con alto senso di responsabilità, con grande rispetto per tutti i consumatori, Confcommercio Veneto che per prima ha denunciato questo inaccettabile disimpegno dello Stato (evidenziando che la previsione di un’unica procedura di informazione del cliente,quella scritta, rende di fatto impraticabile rispettare il nuovo obbligo), pur nell’incertezza del diritto, intende trasformare la minaccia di sanzione per le imprese inadempienti, nell’opportunità di sperimentare nuove modalità di informazione sulla presenza di allergeni negli alimenti somministrati, proponendo due alternative a scelta  delle singole imprese:

- Forma scritta (sui menu o sui listini prezzi)

- Forma orale, a richiesta del consumatore.

In tal modo da subito ( sabato 13 dicembre ) il consumatore allergico o intollerante a qualche alimento potrà contare su un’informazione corretta e chiara prima di scegliere una consumazione: basterà leggere il menu/listino prezzi o più semplicemente rivolgere la richiesta al personale del locale, per orientarsi e operare una scelta in tutta sicurezza.

Ecco come funziona il percorso suggerito da Confcommercio Veneto ai suoi associati ma anche a tutte le imprese del settore che operano in Italia (www.confcommercioveneto.it).

A monte il titolare/responsabile aziendale deve compilare uno specifico formulario inserendo piatto per piatto, prodotto per prodotto gli eventuali allergeni presenti nei prodotti, negli ingredienti (salse, sughi, altri semilavorati) utilizzati.

Il documento (“Agenda Allergeni”) verrà aggiornato in tempo reale, in funzione della modifica di una o più ricette per la sostituzione di una marca di prodotto con un'altra, oppure di un prodotto con un altro per rispettarne la stagionalità.

Nei locali saranno affissi o diffusi avvisi specifici che invitano i consumatori ad informarsi prima di scegliere attraverso un dialogo vero tra cliente e addetti di sala e non tra sordomuti come il Regolamento italiano vorrebbe.

Gli avvisi nel Veneto saranno multilingue (anche se non richiesto dal Regolamento UE) perché la regione turistica più importante d’Italia deve dare un buon esempio di accoglienza.

Il consumatore potrà così contare, sia che venga scelta l’opzione scritta che quella orale, su un processo organizzato e sotto costante controllo che solo una cucina, un laboratorio alimentare può garantire e che rappresenta il presupposto essenziale per soddisfare in ogni momento è con la necessaria chiarezza e tempestività tutte le esigenze informative sulla composizione degli alimenti.

Dall’Agenda Allergeni l’informazione orale verrà poi trasmessa sistematicamente al personale di sala di volta in volta impiegato attraverso un processo comunicazionale “tracciato” e di volta in volte, di giorno in giorno siglato dagli interessati.

E questa, secondo Confcommercio Veneto,  quella del rispetto della dignità di impresa e della fiducia nei suoi confronti che si concretizza offendo alla singola impresa due opzioni (scritta e orale) anziché la sola forma scritta, l'unica via possibile per coniugare una doverosa tutela della salute dei cittadini, con la salvaguardia delle nostre tradizioni alimentari e dell'intera filiera agroalimentare italiana .

Da ultimo, un  appello al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Tutti gli operatori della somministrazione di alimenti garantiscono da sempre con grande impegno in tutti i reparti aziendali la salute dei propri clienti, scegliendo con cura i prodotti, conservandoli come si deve, preparandoli con grande rispetto della materia prima, servendoli con cura e dedizione.

Lo fanno prima di tutto per intima convinzione da cittadini di questo Paese che amano, poi per interesse di impresa  e, infine, perché imposto da norme e controlli ufficiali.

Hanno piena consapevolezza del ruolo delicato che le autorizzazioni di esercizio gli assegnano  e credono fermamente nella forza della relazione con il cliente al punto che molti ne fanno un forte elemento di competitività.

Relegarli al ruolo di “contabili degli allergeni” li offende e  ne opprimo fantasia, creatività e generosità.

La salute del cittadino/cliente si tutela con la consapevolezza e la competenza.

L’obbligo per tutti di fornire per iscritto informazioni sugli allergeni al consumatore :

-         non è praticabile per la stragrande maggioranza delle imprese

-         non garantisce un’informazione aggiornata in tempo reale in funzione della disponibilità e dell’uso dei prodotti e degli ingredienti alimentari

-         non consente di conseguenza  una scelta serena per il consumatore e pone a rischio la sua salute

-         favorisce la deresponsabilizzazione circa l’intera tematica da parte degli operatori ( in quanto l’obbligo regolamentare viene interamente soddisfatto da un  menu integrato con l’elenco  degli allergeni)

Viceversa consentire all’impresa di scegliere l’opzione orale:

-         responsabilizza tutti gli addetti (non solo quelli in cucina o nei laboratori  ma anche quelli della sala)

-         aumenta di conseguenza il livello di conoscenza di tutta l’impresa

-         favorisce una trasmissione di detta conoscenza con più ampi contenuti informativi (possibili appunto attraverso la dinamica domanda/risposta)

-         arricchisce la qualità delle relazioni addetto/cliente

-         restituisce dignità e rispetto alle imprese e ai suoi addetti.

Per tutti questi motivi

Illustre Ministro @bealorenzin, intervenga urgentemente nei confronti delle Direzioni Tecniche del Suo Ministero  direttamente interessate, che fino ad oggi sono state prima colpevolmente distratte dall’assumere una qualche posizione al riguardo e successivamente, con immotivata ostinazione, più interessate a “tutelare”  la funzionalità nell’esecuzione dei controlli ufficiali che la salute dei cittadini, affinché predispongano con urgenza  atti regolamentari che consentano agli operatori della somministrazione alimentare del nostro Paese di mettersi poter contare su una rinnovata dignità di impresa  e sugli obblighi informativi previsti dal Regolamento UE n. 1169/2011 nei confronti  dei consumatori, offrendo loro di scegliere, al pari dei colleghi di numerosi e importanti altri paesi europei, la migliore opzione tra quella scritta e quella orale, restituendo loro un bene prezioso: quello della libertà di scelta per non snaturare la propria identità aziendale e il proprio modello di fare impresa. #staiserenoallergene



Dalla Protesta alla Proposta (1.9 MB)